Conferenza e presentazione di libri
“Progressisti in divisa: la Sinistra pacifista viene arruolata per la guerra”. E-book di Patrick Boylan, MegaChip, aprile 2013.
Anni fa, a perorare la causa del coinvolgimento italiano nelle guerre del nostro tempo, erano soltanto gli opinion maker di destra: i vari Giuliano Ferrara, Vittorio Sgarbi, Marcello Veneziani.
Ma nel 1999 (bombardamento NATO della Serbia), avvenne una svolta. Da allora vengono arruolati, per rastrellare consensi per le guerre, soprattutto esponenti politici ed opinion maker di sinistra, associazioni e intellettuali progressisti, persino esponenti pacifisti, provocando la paralisi del movimento pacifista, disorientato dai Progressisti in Divisa.
“La sinistra con l’elmetto ha ucciso il pacifismo”. di Alessandro Marescotti, MicroMega, 9 Ottobre 2021.A sessant’anni dalla prima marcia Perugia-Assisi promossa da Aldo Capitini (24 settembre 1961), il movimento per la pace era entrato in una crisi senza precedenti, a causa dei falsi progressisti e delle associazioni pacifiste troppo allineate con il Potere. Ma dopo anni di letargo, c’è stato un risveglio parziale per via dell’attuale conflitto alle porte di casa, in Ucraina. Tuttavia, la grande dimostrazione per la pace tenutasi il 5 marzo 2022 a Roma ha rivelato i limiti di quel risveglio: la piattaforma iniziale (“No alla guerra, no all'[invio delle] armi, no alle provocazioni NATO”) è stata dapprima ridott a a “No alla guerra, no alle armi” e infine a “No alla guerra”. L’ambiguità permane.
Interverranno Marinella Correggia e Patrick Boylan