Cambiare la scuola non è solo una faccenda organizzativa. Una comunità nonviolenta dipende anche dal sistema educativo. Parliamone con dirigenti, docenti, istituzioni, studenti, associazioni, cittadini e cittadine che hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni.
L’incontro prevede un dibattito aperto sul senso di un patto educativo territoriale e del valore della comunità per la crescita delle nuove generazioni verso una convivenza planetaria democratica e nonviolenta.
L’incontro prevede un dibattito aperto sul senso di un patto educativo territoriale e del valore della comunità per la crescita delle nuove generazioni verso una convivenza planetaria democratica e nonviolenta.
Gli intervenuti si confronteranno a partire da queste considerazioni:
‘Un Patto educativo di comunità si realizza a monte dei tavoli e delle reti, sancisce l’alleanza tra gli adulti che hanno cura dell’educazione e tra questi e le giovani persone. […] riguarda il patto intergenerazionale su cui si regge la continuità di una civiltà. [—] il nucleo che si costruisce intorno a questo percorso dovrà avere come condizione di partenza una riflessione sul significato stesso dell’idea di educare, formare, istruire e sul come ha senso accompagnare bambine e ragazzi verso una partecipazione consapevole alla comunità di cui fanno parte. Questi processi nascono attorno a tavoli di lavoro e progettazione facilitati da figure individuate allo scopo, per avviare percorsi virtuosi di valorizzazione delle risorse e di costruzione di una rete funzionale non solo dal punto di vista operativo ma anche da quello comunicativo e relazionale.’ (tratto da Scuola Sconfinata- Proposta per una rivoluzione educativa– Fondazione Feltrinelli 2021)
Si possono avviare attività di co-progettazione con minorenni e famiglie, che li coinvolgano non solo come destinatari dei servizi, ma come protagonisti attivi delle iniziative programmate e attivate? Quali relazioni è necessario mettere in atto per sviluppare una comunità nonviolenta e quindi una città, un paese, il mondo intero? Si possono costruire processi virtuosi con ciò che è già in atto sul territorio? è possibile istituire tavoli per un ascolto reciproco, coltivare collegamenti e scambi con comunità educanti-altre?
Intervengono:
– Annabella Coiro – Co-fondatrice rete ED.UMA.NA., curatrice e co-autrice del libro Scuola Sconfinata
– Carla Fermariello – Presidente Commissione Scuola del Comune di Roma
– Paola Ilari – Vice presidente del Municipio III del Comune di Roma e Assessora Politiche Educative e Scolastiche, Edilizia e Verde Scolastico
– Claudia Regazzini – Dirigente dell’istituto comprensivo De Gasperi di Roma
– Filippo Rossi – Assessore Politiche Sociali, Politiche Giovanili e di Promozione della Nonviolenza del Municipio 3 del Comune di Milano
– Marina Olivieri – docente Istituto Vespucci di Milano e presidente commissione educazione Municipio 3 del Comune di Milano
– Ludovico Ottolina, referente Unione degli Studenti Nazionale
Modera: Federica Fratini – associazione La comunità per lo Sviluppo Umano di Roma
Libro di cui si parla:
AA.VV., SCUOLA SCONFINATA. Proposta per una rivoluzione educativa, Fondazione Feltrinelli, 2021. Un libro scritto a molte mani che propone un nuovo modello di scuola pubblica che punta alla partecipazione e alla felicità di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Scritto in Creative Commons è scaricabile gratuitamente dal sito della Fondazione Feltrinelli.
https://fondazionefeltrinelli.it/schede/scuola-sconfinata-per-una-rivoluzione-educativa/